Acque sotterranee, un tesoro nascosto da tutelare

del 22/03/2022

Invisibile ai nostri occhi ma fondamentale per la vita e gli equilibri sulla terra, l’acqua sotterranea, o acqua di falda, è la più grande riserva idrica del pianeta ma anche una delle risorse più dimenticate, quest’anno protagonista della Giornata mondiale dell’acqua 2022, World Water Day.

Secondo dati ISPRA, in Italia, nel 2018, sono stati prelevati più di 9,2 miliardi di metri cubi di acqua per uso potabile, di cui in media circa l’85% deriva dalle acque di falda; e alcune Regioni, come Umbria e Valle d’Aosta, ne dipendono totalmente, il 100% delle acque prelevate sono infatti sotterranee.

Secondo gli ultimi dati ISPRA, in Italia vengono consumati circa 26 miliardi di metri cubi di acqua all’anno: il 55% è legato ad uso agricolo, il 27% a quello industriale e circa il 18% a scopi civili.

Relativamente al settore scopi civili, cioè acque di qualità elevata, nel 2018 sono stati prelevati più di 9,2 miliardi di metri cubi di acqua per uso potabile, di cui in media circa l’85%, deriva dalle acque di falda.

Le Regioni più idrovore, essendo le più popolose, sono rappresentate dalla Lombardia (1,42 miliardi di m3), il Lazio (1,16 miliardi di m3) e la Campania (0,93 miliardi di m3).

Alcune Regioni, come Umbria e Valle D’Aosta, dipendono totalmente dalle acque di falda, ciò significa che il 100% delle acque prelevate sono sotterranee; altre ne dipendono in maniera comunque significativa: 7 Regioni superano il 90% di dipendenza dalle loro acque sotterranee (Lazio, Trentino-Alto Adige, Campania, Lombardia, Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia e Veneto) e 5 Regioni ne dipendono per più dell’80% (Piemonte, Calabria, Molise, Marche e Sicilia). (Fonte: Legambiente).

Gran Sasso Acqua spa è impegnata nella salvaguardia della qualità delle falde e segue con attenzione l’opera dell’ingegnere idraulico Corrado Gisonni, nominato dal Governo Commissario straordinario per la messa in sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso, che fornisce acqua potabile a circa 700mila abruzzesi nelle province di Teramo, L’Aquila e Pescara. Metà della popolazione regionale.